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La damigella: dall’Egitto all’Italia, storia di una tradizione
In uno dei giorni più emozionati della vita, il matrimonio, una donna vuole accanto persone importanti. Per questo motivo il ruolo del testimone e della damigella hanno un grande significato. In particolare, la storia di questa figura è più antica di quanto si pensi.
Parte tutto dall’antico Egitto, dove la damigella vestita come la sposa aveva il compito di confondere e allontanare gli spiriti maligni in modo che non si impadronissero dell’anima della donna. Un compito fondamentale quindi perché dalla damigella dipendeva la buona riuscita della cerimonia.
Anche a Roma la tradizione della damigella seguiva le orme dell’antico Egitto, una tradizione legata alla superstizione. Nel diciannovesimo secolo questo mito si trasforma in qualcosa di più: è infatti nel mondo anglosassone che la figura delle damigelle iniziano a coprire un ruolo più da protagoniste della cerimonia partecipando ai preparativi.
Dopo aver quindi partecipato alla scelta di bouquet, vestito, anelli, saranno le damigelle ad organizzare l’addio al nubilato all’insaputa della sposa. Infine, cinque o sei damigelle con i loro cavalieri attendono la sposa all’entrata della chiesa per accompagnarla fino all’altare e starle accanto per l’intera giornata.
In Italia, invece, la damigella può essere un’amica o la sorella della sposa che reggono lo strascico del vestito per entrare in chiesa o possono essere delle bambine o bambini che portano le fedi verso l’altare, prima dell’entrata della sposa.
Una tradizione che riprende l’usanza anglosassone anche se in Italia si tende spesso a confondere il ruolo della damigella con quello della testimone. In realtà, una “damigella d’onore” è una persona ancora più vicina alla sposa, la migliore amica, la sorella o comunque una persona importante nella vita della sposa, un aiuto insostituibile per riuscire a organizzare la cerimonia in modo perfetto.