Eventi
La fioritura settecentesca della Piana dei Colli
Nel Settecento Piana dei Colli cominciò a fiorire di dimore sontuose circondate da grandi giardini, abitate dalla nobiltà palermitana
A nord di Palermo c’è una pianura circondata da una serie di rilievi non particolarmente alti, Monte Pellegrino, Monte Gallo e Monte Billiemi, che per questa ragione venivano indicati come colli, e a sua volta l’area che delimitano venne ben presto denominata Piana dei Colli.
La zona rimase per lungo tempo pressoché disabitata, ma nel Settecento cominciò a fiorire di dimore sontuose circondate da grandi giardini usate dalla nobiltà palermitana come case di villeggiatura in seguito alla saturazione edilizia nell’area di Bagheria, che precedentemente era stata prediletta per la costruzione di ville e magioni prestigiose.
In precedenza Piana dei Colli era stata evitata sia perché piuttosto insicura a causa delle frequenti incursioni dei pirati, sia per la presenza di acquitrini che rendevano l’aria insalubre, il terreno cedevole e inadatto alla costruzione. Tuttavia, le scorrerie diminuirono e la zona, bonificata, rivelò tutta la bellezza e il fascino della vegetazione rigogliosa che si può ancora ammirare nel confinante Parco delle Favorita e nei giardini rimasti.
Le residenze costruite allora sono oggi annoverate tra le dimore storiche più belle della città e includono Villa Boscogrande, Villa Niscemi, la Palazzina Cinese e Villa Lampedusa.
Villa Boscogrande fu costruita nella zona di Piana dei Colli per volere del duca di Montalbo a partire dal precedente baglio della famiglia Sammartino, innalzata di rango dal re Filippo V che nominò Giovanni Maria Sammartino di Ramondetto primo duca di Montalbo. Il nome attuale con cui è nota è dovuto al matrimonio di Felicia Montalbo con un membro della facoltosa e influente famiglia Boscogrande. L’edificio è immediatamente riconoscibile grazie allo stemma gentilizio che sormonta l’ingresso settecentesco; mentre l’interno è un trionfo di ampi saloni affrescati impreziositi da pavimenti di mattoni d’argilla smaltata. Oggi la villa è una prestigiosa sala ricevimenti che ospita meeting ed eventi.
Villa Niscemi è appartenuta per tre secoli ai principi di Valguarnera che rimaneggiarono un baglio seicentesco, innalzando l’edificio su due livelli che è ancora possibile ammirare. Oggi è la sede di rappresentanza del Comune di Palermo ed è possibile visitarla e osservare tra le altre cose una raccolta di ritratti dei re di Sicilia e gli affreschi a trompe l’oeil del salone principale.
La Palazzina Cinese è un’antica dimora reale dei Borbone di Napoli costruita su tre piani in stile cinese esemplificato dal tetto a pagoda sorretto da un tamburo ottagonale. La dimora, realizzata da Giuseppe Venanzio Marvuglia, si distingue tra l’altro per la tavola matematica che permetteva di servire le portate dalle cucine sottostanti nonché per la sala da ballo e la saletta delle udienze decorate da Giuseppe Velasquez.
Villa Lampedusa è particolarmente nota per essere stata la residenza e l’osservatorio Giulio Fabrizio Tomasi, nonno di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nonché il luogo cui lo scrittore si ispirò per la villa Salina in cui si apre il Gattopardo.