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Il banchetto nuziale, storia e tradizioni
Storicamente offrire cibo è sempre stato un gesto importante che trova le sue origini nell’abitudine diffusa di consumare i pasti in famiglia: perciò anche il banchetto nuziale ha un valore simbolico particolarmente profondo.
Sin da epoche antiche le civiltà primordiali suggellavano le unioni tra uomo e donna accompagnandole con un momento conviviale che aveva una funzione propiziatoria: rendere il legame fertile e duraturo.
Successivamente, le grandi civiltà del Mediterraneo, egizi, greci e romani, raccolsero questa usanza che univa le famiglie degli sposi per creare una comunità più ampia e la adattarono alla propria cultura in cui l’affermazione del proprio status sociale era un aspetto cruciale. I banchetti di nozze diventarono, così, veri e propri spettacoli in cui veniva esibita non solo la ricchezza, ma anche l’importanza della propria cerchia di amici, parenti e conoscenti.
Uno sfarzo e una mondanità che raggiunsero il culmine tra il periodo del Medioevo e del Rinascimento quando i signori europei facevano a gara per stupire e deliziare i propri ospiti. In questo periodo in cui simbolismi e allegorie venivano applicati a ogni ambito della vita, si consolidarono alcune tradizioni tramandate nel tempo:
- gli invitati devono essere sempre di numero pari;
- non devono mancare mele e melagrane, simboli di bellezza e fecondità;
- devono essere serviti cibi afrodisiaci che agevolino l’unione degli sposi;
- immancabili anche i confetti e i dessert per augurare un dolce futuro alla coppia.
Sebbene, oggigiorno alcune di queste usanze siano dimenticate, l’abitudine consolidata nei secoli ha fatto sì che molto spesso tutti questi elementi siano effettivamente presenti.
Tuttavia, ciò che oggi determina il successo di un banchetto nuziale è, da una parte, la scelta del luogo adatto che esalti il romanticismo e la gioia del momento; dall’altra la condivisione di buon cibo che sappia deliziare il palato e rallegrare i cuori.