Il bianco viene considerato il colore tradizionale del vestito da sposa, che va a simboleggiare la purezza la verginità della sposa che si accinge a salire all’altare. Anche se il colore per eccellenza dell’abito da sposa è il bianco, sono molto diffuse anche le varianti in crema o color avorio.
Durante i secoli, il bianco non è sempre stato l’abito prescelto per le nozze. Infatti, in epoca greca o romana, gli abiti da sposa erano decisamente diversi dai nostri: le spose indossavano tuniche lunghe fino ai piedi ed una sopravveste di color zafferano. La tunica era inoltre ben stretta in vita attraverso una fascia in lana il cui nodo doveva essere sciolto dal marito durante la prima notte di nozze. Nel medioevo, invece, le spose indossavano abiti molto colorati e sfarzosi per rappresentare la ricchezza e lo status della famiglia d’appartenenza. Anche nel Rinascimento non era inusuale vedere, ai matrimoni delle famiglie più ricche, spose vestite di color argento, oro o rosso.
L’usanza di indossare un abito da sposa bianco è abbastanza recente. La prima a vestire di bianco per le proprie nozze è stata nel 1406 la principessa Filippa d’Inghilterra, ma solo diversi anni dopo, nel 1840, con il matrimonio della regina Vittoria ed Alberto di Sassonia, divenne di moda nella cultura occidentale.
La regina Vittoria non fu quindi la prima ad indossare un abito bianco per le nozze, ma fu sicuramente quella che lo rese famoso. Vittoria infatti, rompendo la tradizione dell’epoca, decise di indossare un abito molto semplice e decisamente meno sfarzoso rispetto agli altri abiti delle spose di famiglia nobile, che simboleggiasse l’amore per il principe e il popolo. Completavano il vestito un velo bianco ed una corona di fiori d’arancio come simbolo di purezza e fertilità. Le foto della regina Vittoria fecero il giro del mondo divenendo icona di stile per tutte le spose.